Luoghi Comuni: passato e presente di un progetto in viaggio

Nel corso del 2013, il progetto Luoghi Comuni/piccole storie migranti ha ispirato laboratori sulla migrazione ideati e realizzati in scuole di secondo grado da due delle associazioni che hanno partecipato negli anni scorsi al progetto, Modena per gli altri e PPA – Parma per gli altri, coinvolti rispettivamente nelle tappe di Modena (2010) e Parma (2012). Questi progetti dimostrano come Luoghi Comuni attivi processi di coinvolgimento attivo di persone ed enti sui territori, sperimentazione di nuove forme di racconto e conoscenza dell’altro che crescono e assumono forme autonome anche dopo la realizzazione di ciascuna tappa.

Modena per gli altri ha prodotto una video antologia dal titolo Io sono qui perché, ispirata a Sono qui perché. Luoghi Comuni, la parola ai ragazzi, uno dei format di Luoghi Comuni, realizzato nella scuola primaria e secondaria dell’Istituto Comprensivo Statale di Vimodrone, nel corso degli anni scolastici 2009-11 (scarica il kit didattico). L’antologia Io sono qui perché nasce invece nel 2013, da un laboratorio all’interno dell’Istituto professionale Fermo Corni di Modena, condotto dalle associazioni Modena per gli altri (Moxa) e Voice off, in collaborazione con lettera27, e realizzato grazia al “Bando di Idee” del Centro per il Servizio al Volontariato (CVS) di Modena. I partecipanti, coordinati dai volontari delle due associazioni, si sono prima confrontati in gruppo sulle proprie storie, e hanno poi realizzato le interviste gli uni agli altri.

“Questa metodologia si è dimostrata un’efficace pratica educativa e relazionale – raccontano i volontari di Modena per gli altri –  in grado di aprire spazi di confronto che hanno prodotto risultati inattesi, come la scoperta di essere uniti da una comune nostalgia per quell’altrove, quale che sia per ciascuno, in cui tutti hanno lasciato una parte di sé.”

Io Sono Qui Perché è un viaggio intorno al mondo, fatto del racconto a più voci di adolescenti provenienti da Sud America, Nord Africa, Europa dell’Est o da altre regioni d’Italia, come Campania, Puglia, Sicilia. Tutti a Modena per i casi della vita, quei casi che ogni giorno spingono migliaia di uomini e donne a lasciare la propria terra di origine per vivere altrove. Il video partecipa al concorso Modena Mosaico multiculturale, che premia ogni anno i migliori progetti multimediali realizzati da giovani tra i 15 e i 29 anni sul tema della convivenza tra le culture.

La seconda esperienza è quella realizzata da Parma per gli altri, che ha coinvolto due classi di un liceo scientifico e una classe di un istituto professionale. I volontari hanno scelto di raccontare ai ragazzi di alcune scuole secondarie il progetto Luoghi Comuni e la tappa da loro realizzata attraverso una presentazione interattiva, che consentisse un coinvolgimento attivo degli studenti ed una co-costruzione delle conoscenze. La presentazione si è trasformata così in un piccolo laboratorio, durante il quale nuove narrazioni dei ragazzi partecipanti sono state stimolate dal confronto con quelle altrui, le piccole storie migranti della campagna.
In questo modo i ragazzi hanno elaborato diversi piani di riflessione sulla propria storia, su quella degli altri e sui processi che scaturiscono dall’incontro, cioè l’identificazione e il rispecchiamento.

“Abbiamo notato che le frasi riportate dai ragazzi fanno riferimento quasi esclusivamente ad esperienze personali oppure a riflessioni che, a partire dalle piccole storie migranti, ripropongono il loro contesto quotidiano. – ci raccontano – Pensiamo che questa tendenza rispecchi sostanzialmente le modalità conoscitive legate alla loro fase di sviluppo (l’adolescenza) e quindi tipicamente esperienziali. Riteniamo che questo non costituisca un limite, ma che, anzi, possa offrire uno strumento potente di costruzione di interculturalità e di pluralità identitaria. Ritrovarsi nel racconto dell’altro ed esprimere un po’ di se stessi, un meccanismo di comunanza che si legge chiaramente in alcuni commenti dei ragazzi, come ad esempio: “Mi ha colpito perché è successo anche a me. Quando cambi un paese cambia tutto”; “Mi piace questa frase perché è molto vera e spesso accade anche a me di pensarla”; “L’ho riscontrato anche io, nel nostro paese le gente è molto diffidente.”

Entrambi i progetti, quello di Modena e quello di Parma, hanno portano la narrazione delle piccole storie nella scuola, fatto propri temi e metodi del progetto per generarne altri, nel luogo che forse più di tutti permette e alimentare lo sviluppo di nuove forme di cittadinanza attiva. “La scuola, forse più di ogni altro contesto, è un ‘luogo comune’ all’interno del quale si intrecciano narrazioni – racconta Paola Salvini di Parma per gli altri – si narrano i propri vissuti e, contestualmente, ci si confronta con quelli dell’altro, attraverso l’altro.”

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