La mostra AtWork New York “Where is South?” presso The Africa Center

AtWork New York workshop at the Skowhegan School of Painting and Sculpture

Siamo lieti di annunciare l’apertura della mostra AtWork “Where is South?”, inaugurata il 12 giugno presso The Africa Center di New York.

Le opere che si sono aggiunte alla mostra già esistente “I Had a Dream” sono state realizzate durante il workshop intensivo di 5 giorni tenutosi presso la Skowhegan School of Painting and Sculpture di Chelsea. Al workshop AtWork hanno partecipato 23 giovani talenti creativi, sotto la guida del curatore – nonché nostro advisor – Simon Njami. Il workshop ha dato il via al Tour AtWork 2019 “Where is South?”.

Nell’introduzione al catalogo della mostra, Yohana Zecarias ha descritto così l’esperienza del workshop:
“Il 30 maggio 2019, 23 persone si sono ritrovate in un seminterrato di New York pensando di ricevere un taccuino su cui scrivere ed esplorare il significato del concetto di ‘Sud’. Alcuni erano artisti, altri studenti, altri ancora esploratori o gente che aveva perso l’orientamento. C’era chi parlava inglese, francese, chi preferiva il silenzio, chi lo spagnolo o un misto di lingue, chi l’italiano. Ad accoglierci, il curatore Simon Njami, che le parlava tutte.

Yohana Zecarias @ AtWork New York

A metà tra il critico d’arte e lo sciamano, Njami ha posto delle domande che ci hanno spinto a ritirarci in noi stessi, a rientrare nell’utero, a tornare a Sud.
Ma dov’è il Sud? Siamo stati invitati a interrogarci sulla denominazione, sia letterale che astratta, di una direzione carica di significati politici e oggettività manipolate. Il Sud è un punto cardinale, tanto per cominciare. Ed è, nella sua accezione più piena, il punto di partenza del nostro divenire. Lo spazio dove abbiamo avuto inizio. Il posto da cui siamo partiti. Giorno dopo giorno siamo diventati scultori delle nostre storie, abbiamo eliminato le sovrastrutture performative e politiche, le maschere e la confusione create e imposte da noi stessi o da altri, e che hanno offuscato il nostro luogo d’origine.
Quello che abbiamo scoperto, al di là dell’esercizio intellettuale e linguistico, è stata una vulnerabilità che ha infranto le nostre intricate bugie e fatto emergere le semplici verità legate al nostro essere, all’amore, alla vita e alla morte. Anche attraverso lingue diverse, siamo stati in grado di ritrovarci gli uni negli altri, di aiutarci a ricordare ciò che era stato spezzato o perduto.

Ognuna delle opere in mostra è legata a un taccuino. Il taccuino è stato il nostro materiale di partenza. Ciascuno di noi ha utilizzato ogni strumento utile a rivelare l’idea di Sud che fino a quel momento non riuscivamo a vedere. A tirar fuori il Sud da cui siamo partiti.

Le 22 persone che sono uscite da quel seminterrato il 3 giugno 2019 hanno portato con sé non un taccuino, ma una visione e un’espressione della propria idea di Sud. Ci è stato dato il potere di definire e ricreare storie capaci di riportarci al nostro punto di partenza. Per quale ragione rimaniamo ancorati a storie e significati che non ci servono; storie che ci vincolano e ci intrappolano? Per poter essere liberi, dobbiamo prima capire ciò che ci tiene bloccati”.

La mostra, co-curata dai partecipanti Dalaeja Foreman e Vasilis Onwuaduegbo, rimarrà aperta presso l’Africa Center fino al 28 luglio. Non lasciatevela sfuggire, se siete a New York, e continuate a seguirci per avere aggiornamenti sul Tour AtWork “Where is South?”. La prossima tappa sarà a Libreville, in Gabon!

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