AtWork Modena Chapter 05 è fresco di stampa

In arrivo un nuovo volume tascabile della nostra collana AtWork realizzata per ripercorrere le tappe del workshop raccontando ogni Capitolo tramite immagini, testi, interviste e contributi dei protagonisti.

Dopo Dakar, Abidjan, Kampala e Cairo e dopo Chapter 00 – il booklet pilota che racconta le idee che hanno portato all’elaborazione del format – è la volta di AtWork Modena Capitolo 05.

Il workshop, tenutosi nel marzo 2016 presso Fondazione Fotografia Modena, ha la peculiarità di essere il primo incentrato sulla fotografia, caratteristica che, se non ne ha cambiato il processo, ne ha sicuramente cambiato il ritmo. Così dichiara Simon Njami, leader del workshop, nell’intervista pubblicata nel booklet. E, prosegue, ha a che fare con il tempo, che non è lo stesso del disegno o della pittura. Il tempo fotografico è eterocronico per definizione perché nella fotografia convivono diversi tempi in un solo spazio: il tempo della scelta da parte del fotografo di immortalare un soggetto, il tempo del “click” e il tempo della fruizione. Ma non solo, la struttura del workshop stesso ha subito una modifica differenziandosi in due diversi momenti: il momento della discussione collettiva e il momento dell’elaborazione solitaria del prodotto fotografico. Questa necessità di dividere il workshop in due moduli è la conferma che l’educazione non può essere considerata una “medicina generica” bensì “specifica”. Come ogni malessere necessita una specifica medicina, così ogni persona necessita uno specifico approccio all’educazione. AtWork stimola nei partecipanti la sensibilità critica necessaria a comprendere il mondo tramite il loro punto di vista. Non si tratta di insegnare una precisa materia o disciplina, ma di fornire gli strumenti necessari a sviluppare il proprio specifico pensiero. Per questo ogni Capitolo di AtWork è sempre diverso, perché il contesto e le persone coinvolte ne influenzano il risultato in maniera imprevedibile e unica.

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Durante l’ultimo giorno del workshop, è stata inaugurata presso Fondazione Fotografia Modena, la mostra “A Silent Solitude”, una personale dedicata al maestro della fotografia Santu Mofokeng, vincitore del Premio Internazionale per la Fotografia Contemporanea 2016, curata da Simon Njami. Per gli studenti, la mostra di Mofokeng, si è trasformata in un ulteriore momento di riflessione, avendo l’opportunità di vedere nelle opere fotografiche del maestro degli esempi diretti dei ragionamenti affrontati durante il workshop.

Il booklet AtWork Modena Capitolo 05 presenta un estratto del catalogo della mostra “A Silent Solitude” scritto da Simon Njami, e una poetica recensione del lavoro del maestro Mofokeng realizzata da Silvia Mazzucchelli. Un ulteriore contributo è invece ad opera di Sara Vighi, una studentessa partecipante al workshop, che ci offre un compendio dell’esperienza AtWork attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta direttamente.

Il booklet AtWork Modena Capitolo 05 è, forse ancora più degli altri, un diario di viaggio in cui molteplici esperienze si fondono e si confondono, guidando il lettore nel mondo di AtWork, nel mondo della fotografia e nel suo proprio mondo interiore, sovvertendo tempo e spazio in un’unica immersiva lettura eterocronica.

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