AtWork Lisbona Capitolo 08: “Dove andiamo da qui?”

Un nuovo capitolo di AtWork è alle porte: dal 15 al 17 settembre si terrà a Lisbona in partnership con Hangar, centro di ricerca artistica di Lisbona e Monica de Miranda, una degli artisti fondatori. Il leader di questo nuovo capitolo sarà il nostro advisor Simon Njami che condurrà i 16 giovani talenti creativi, anche della diaspora africana, in una profonda discussione riguardo alla nostra domanda iniziale: “Dove andiamo da qui?” insieme ai facilitatori del workshop Herberto Smith, Antonio Britto Guterres e Jeanne Mercier.

Un punto di partenza, una traiettoria futura, una metafora – carica di potenziale – sul movimento verso un altrove o un altro da sé. Prelude a nuove scoperte, ad ampliare il proprio punto di vista per prevedere un “da qui a là”, una sorta di promessa.

Come sempre, AtWork affronta temi sfidanti e scottanti. Il dibattito critico innesca il processo creativo e ne plasma il risultato finale che atterra sul taccuino, contenitore e dispositivo al contempo.

Come spesso accede, la domanda si prefigura più intrigante della risposta… Dove andiamo da qui? Vedremo dove ci porteranno i partecipanti di Lisbona sul loro “taccuino volante”, in mostra dal 20 settembre al 14 ottobre nella sede di Hangar.

A proposito delle mostre, siamo appena tornati dallo Zimbabwe, dove si è svolto AtWork Harare. 20 giovani creativi – assieme a formatori, curatori e educatori – hanno dibattuto un tema decisamente attuale: “Può la rivoluzione essere un sussurro?” Magistralmente guidati dall’occhio vigile ed esperto di Andrew Tshabangu, artista fotografo che espone a livello internazionale. Tra le svariate mostre segnaliamo la sua partecipazione a The Divine Comedy. A tal proposito, in Why Africa? lui evoca: “Sono venuto per scattare fotografie, invece si è aperta una finestra sulla mia anima.”

Molte finestre si sono aperte in questo AtWork alla National Gallery of Zimbabwe. E’ entrato un vento nuovo e appassionato, ognuno ha elaborato una sua rivoluzione personale. Ne vedremo il risultato dall’11 settembre al 31 ottobre, date in cui saranno esposti i taccuini creati durante il workshop in concomitanza con ICAC (International Community of performing Arts Curators). Piattaforma di scambio culturale nazionale e internazionale tra operatori culturali locali, artisti, curatori e broker che stimola la “scoperta dell’altro da sé”. Un dialogo aperto sulla nuova scena artistica e culturale africana. La Coscienza Africana, posta Raphael Chikukwa su Facebook, deve continuare ad espandersi di generazione in generazione, evitando l’approccio apologetico sulla questione.

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