AtWorkLab Venezia: Nomadismi, immaginazione e sguardi verso il futuro per costruire il Nationless Pavilion

Essere in movimento, spostarsi nel mondo ci permette di cambiare punto di vista su noi stessi e su quello che abbiamo intorno. Il viaggio è una delle esperienze che più ci trasformano e insieme ci danno strumenti per agire sulla realtà e sui contesti che attraversiamo. La nostra stessa percezione è spesso legata al movimento, il nostro sentire, al nostro muoverci, qui ed ora, in mezzo alle cose. Il movimento è anche un diritto di ciascuno di noi.

Come sappiamo, però, questo non è sempre vero. Immaginari creati dai mercati ci vogliono tutti consumatori transnazionali in viaggio attraverso i territori, mentre le leggi che regolano il movimento effettivo di uomini e donne non garantiscono la reale universalità, cioè la validità per qualsiasi persona, di tale diritto. L’inadeguatezza delle leggi dell’Europa e degli stati che la compongono rispetto ai fenomeni migratori è l’esempio più lampante di questo scollamento, che è effettivo e simbolico insieme. E non solo nel caso dei profughi in fuga dalla guerra in Siria, anche per le tante forme e ragioni che la parola migrazione assume oggi.

Noi di lettera27 ci occupiamo di accesso ai saperi e condivisione della conoscenza. Della ricerca della 27esima lettera che vuol dire spingersi oltre, cercare uno spostamento di prospettiva e di sguardo. E’ per questo che sosteniamo il viaggio degli uomini e delle donne che stanno attraversando i territori d’Europa. Per noi questo movimento è anche un modo di produrre saperi. Muovendoci assumiamo informazioni, attiviamo conoscenze e reti, in uno scambio dinamico e costante tra noi e il mondo.

Il nostro modo per entrare in questo scambio di saperi passa attraverso i linguaggi dell’arte, della cultura e degli immaginari da produrre e da smontare. E oggi siamo particolarmente felici di annunciare la prossima iniziativa di AtWork dedicata alle tematiche migratorie: un AtWork Lab che si svilupperà nell’ambito del progetto Nation 25 | The Nationless Pavillion LABORATORY, a Venezia dal 26 al 28 ottobre, presso S.a.L.E. Docks: Magazzini del Sale.

Nationless Pavilion LABORATORY è un’iniziativa di Nation25 della durata di 10 giorni, attiva su Lecce e Venezia, attraverso dei laboratori d’arte contemporanea allo scopo di dar vita, il 31 ottobre 2015, ad un’installazione collettiva presso il S.a.L.E Docks (VE) che possa visualizzare la Nazione 25 con le sue problematiche e possibilità. Un workshop lungo tre giorni dal titolo Nomadismo dell’immaginazione e nomadismo della paura che coinvolgerà artisti, creativi, professionisti che si occupano di temi legati alla migrazione e alle questioni postcoloniali e anche quattro ragazzi rifugiati accolti dal progetto Civico Zero a Roma.

A guidarlo Emilio Fantin, artista italiano che concentra la sua pratica su tematiche che riguardano la comunicazione, il tempo, il rapporto tra arte e natura e il sogno come area non geografica in cui si generano dinamiche d’incontro e di scambio. AtWork Lab Venice affronta il tema del nomadismo in due direzioni: nomadismo dei pensieri (immaginazione), nomadismo del corpo (migrazione), dove l’immagine interna dialoga con quella esterna, che abita un nuovo territorio, spesso incomprensibile o ostile, nel quale cerca di orientarsi. Un lavoro che inizia dalla realtà, percorre i sogni e restituisce all’esterno le proprie immagini

I partecipanti al workshop lasceranno traccia della loro esperienza sui taccuini Moleskine, messi in mostra alla fine del laboratorio presso S.a.L.E Docks, dal 31 ottobre fino a 20 novembre, come parte dell’installazione collettiva Nationless Pavilion. In seguito ciascun partecipante potrà scegliere se donare il proprio taccuino a lettera27, entrando a far parte della sua collezione di taccuini d’autore, e quindi della AtWork Community online e del dibattito critico e culturale che la anima.

Nation25 segna quel gesto immaginario e necessario che prende in considerazione il popolo dei rifugiati dal punto di vista territoriale e dei diritti umani. Considerarli la 25° Nazione per demografia, ci dà la grande possibilità di mettere in discussione, alla luce dei fatti odierni, il concetto di Stato-Nazione attraverso le contraddizioni eclatanti che esercita.

Il Venice AtWork Lab è nato per “symphateia”, similitudini e piccoli passi di avvicinamento – da un passaparola tra le curatrici di Nation25 Sara Alberani, Elena Abbiatici, Caterina Pecchioli e AMM- Archivio delle memorie migranti, che ha risuonato fino a lettera27 e Open Society Foundation. Lettere e numeri che contengono persone, che condividono passioni, cause e ideali –  essere umani sempre in movimento perché sono liberi di farlo e combattono per quelli che ancora non lo possono fare. Seguiteci. E questa volta non solo in rete. Iscrivetevi al workshop e venite ad attraversare confini e a costruire ‘una Nazione liquida, dislocata nello spazio e nel tempo’.

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