Cosa abbiamo fatto nel 2015…

AtWork Workshop Kampala_Uganda

9-13 Febbraio | Makerere University, Kampala, Uganda

La Makerere University ha adottato il format AtWork e ha coinvolto 20 studenti e neo laureati che si stanno affacciando al mondo dell’arte. A partire dalla domanda  “Devo togliermi le scarpe?”, i partecipanti si sono confrontati con questioni legate all’identità e alla creatività durante un workshop di 5 giorni guidato da Simon Njami e facilitato dai professori universitari della Makerere, Lilian Nabulime e George Kyeyune. Durante i primi due giorni il workshop è stato ospitato a Maisha Garden, Fondazione Maisha, fondata dall’acclamata regista Mira Nair, che è anche intervenuta per incontrare gli studenti. Il resto si è svolto presso la Makerere Art Gallery, che a Marzo 2015 ha anche ospitato la mostra dei taccuini prodotti dagli studenti durante il workshop. L’esposizione è stata co-curata dagli studenti assieme a Katrin Peters- Klaphake, la curatrice locale della tappa di AtWork Kampala Chapter 03.

Ecriture Infinie Book 9 nella mostra The Divine Comedy

8 Apr-2 Nov | Smithsonian Museum of African Art, Washington, D.C, USA

La mostra The Divine Comedy: Heaven, Purgatory, and Hell Revisited by Contemporary African Artists curata da Simon Njami, ha proseguito il suo tour nel 2015 presso lo Smithsonian National Museum of African Art. Ecriture Infinie /Infinite Writing, Book 9, l’opera di Bili Bidjocka inclusa nell’esposizione, è stata prodotta grazie al sostegno di lettera27 e Moleskine. Il nono libro è un trittico, un insieme di 3 grandi libri che formano un grande unico libro: uno bianco per il paradiso, uno rosso per il purgatorio e uno nero per l’inferno. Il visitatore è invitato a trascrivere un passaggio specifico della Divina Commedia, riflettendo sul gesto della scrittura a mano e sul significato personale che ciascuno attribuisce al testo scelto.

AtWork Firenze Lab by Ou Ning @ IFFTI Conference 2015

13-16 Maggio| Firenze, Italia

La Conferenza IFFTI è un forum internazionale annuale dedicato allo scambio di esperienze, idee e alla ricerca sulla moda e su altri campi della creatività contemporanea. Uno degli ospiti d’onore dell’edizione 2015, organizzata da Polimoda, è stato l’artista multidisciplinare Ou Ning, con la retrospettiva The New Rural Reconstruction Movement, presso la Biblioteca Nazionale. Al centro della mostra, “Bishan Commune”, una comunità utopica che l’artista ha iniziato ad ideare nel 2010 su un taccuino donato a lettera27 come parte della collezione di taccuini d’artista della fondazione ed è stato esposto tra le opere centrali della mostra. In occasione dell’evento l’artista è tornato a lavorare tra le pagine del taccuino, questa volta ispirando il processo creativo di 12 studenti di fashion all’interno di un AtWork workshop.How to make ideas happen è stato il tema del workshop che Ou Ning ha scelto di esplorare in conversazione con Maria Sebregondi creatrice del brand Moleskine e della sua filosofia e assieme ai docenti Aurora Fiorentini, Rodolfo Bargelli, Polina Stepanova. AtWork Firenze è stato organizzato da Polimoda in partnership con Moleskine e lettera27.

Il format di AtWork presentato ad Art Basel 2015

20 Giugno | Art Basel, Basel, Svizzera

lettera27 è stata invitata a partecipare all’interno della Crowdfunding Lab, un’area dedicata alla piattaforma sperimentale di crowdfunding lanciata l’anno scorso da Art Basel, nella quale abbiamo presentato il nostro format AtWork. La conversazione è stata condotta da una guida d’eccezione, il nostro advisor Simon Njami, insieme al nostro direttore dei programmi Adama Sanneh. E’ stata una grandissima occasione per mostrare non solo il lavoro degli autori che hanno donato il proprio taccuino d’artista come parte della nostra collezione ma anche, e soprattutto, per valorizzare il lavoro dei giovani talenti che hanno preso parte ai nostri workshop – in Africa e non solo – presentandolo ad un pubblico internazionale di professionisti del mondo dell’arte (galleristi, direttori di musei, collezionisti e giornalisti). La presentazione ha affrontato anche la rilevanza sociale di AtWork e il suo obiettivo di sperimentare nuovi paradigmi educativi e introdurre strumenti che permettano ai giovani creativi di sviluppare un pensiero critico e rendere la loro pratica artistica più consapevole e significativa.

Ashoka e lettera27 partner per la Storytelling week

16-19 Ott, Johannesburg; 29-31 Ott, Città del Capo, Sud Africa

lettera27 e Ashoka hanno implementato il primo esperimento pilota dello storytelling workshop della durata di 5 giorni presso African School of Excellence (ASE) di Johannesburg. Gli studenti hanno imparato le tecniche base della scrittura di una sceneggiatura, così come storyboard, video making, vlogging, video interviste per poter raccontare le storie di innovazione della loro scuola e la loro comunità. Nel quadro della Storytelling Week, abbiamo inoltre sviluppato l’iniziativa WikiAfrica che ha introdotto gli studenti alla creazione di una nuova voce su Wikipedia dedicata alla loro comunità Tsakane. La settimana successiva uno Storytelling workshop è stato tenuto per gli educatori e i leader delle Changemaker School durante il South African Regional Summit nella Città del Capo. Questi sono stati i primi passi di una visione più grande che includerà lo storytelling all’inteno dei curricula delle Changemakers’ Schools.

Venice AtWork Lab con Nation 25, AMM and OSF

26 Ott – 20 Nov, S.a.L.E. Docks, Venezia, Italia

Dal 26 al 28 ottobre l’organizzazione indipendente Nation25 ha adottato il format di AtWork e realizzato un AtWork Lab dedicato al tema dei confini, della migrazione, del nomadismo. Circa 20 persone, tra le quali due giovani artisti rifugiati, ospiti di Civico Zero di Roma, sono state guidate dall’artista Emilio Fantin nel rielaborare la dimensione del nomadismo in due direzioni: nomadismo dei pensieri (immaginazione), nomadismo del corpo (migrazione). I taccuini realizzati sono stati allestiti presso S.a.L.E. Docks – Magazzini del Sale di Venezia, in una mostra collettiva insieme ai materiali provenienti da altri due workshop e sono entrati a far parte del Nationless Pavilion. Il Venice AtWork Lab è nato grazie alla collaborazione tra AMM-Archivio delle memorie migranti, che ha anche realizzato la documentazione dell’AtWork Lab, lettera27, Open Society Foundation e le curatrici di Nation25 Elena Abbiatici, Sara Alberani e Caterina Pecchioli.

AtWork Cairo Chapter 04 ‘Something Else’

3-5 Dicembre| Cairo, Egitto

La prima edizione della Biennale Off del Cairo, intitolata Something Else, è un grande evento della durata di un mese ospitato da Darb 1718, Contemporary Art & Culture Center fondato dall’artista Moataz Nasr. Come parte dell’evento abbiamo implementato un nuovo capitolo di AtWork iniziato con un workshop condotto dal 3 al 5 dicembre da Simon Njami e coordinato dalla docente d’arte dell’American University del Cario Heba Amin. Il workshop ha coinvolto, in un percorso creativo e formativo, 16 studenti d’arte, prendendo il tema dal titolo della Biennale Off: “Something Else”.  E’ stata un’opportunità per gli studenti di cogliere la loro pratica artistica da un altro punto di vista, di mettere in discussione alcune certezze, uscire dalla comfort zone, e applicare il pensiero critico in un contesto complesso come il Cairo.  I taccuini realizzati dai partecipanti saranno esposti nel 2016 in mostra presso Darb1718, co-curata dagli studenti e Heba Amin.

Why Africa? Dai partecipanti ad AtWork al Nobel per la letteratura

E’ passato un anno da quando abbiamo lanciato la nostra rubrica su Doppiozero. E siamo felici di poter dire che il nostro pubblico continua a crescere e a diversificarsi. Quest’anno abbiamo pubblicato 20 articoli, tutti da voci uniche e diverse dal continente e dalla diaspora. Tra i ‘momenti’ salienti vi ricordiamo: il brano poetico sull’identità di Gloria Kiconco , che ha partecipato ad AtWork Kampala; due pezzi critici di Achille Mbembe sulla xenofobia in Sud Africa e sul valore delle estetiche africane; una nuova partnership conAnother Africa con la serie Tracing Emerging Contemporary Art Practice; la playlist di SAVVY Contemporary e Bonaventure Soh Bejeng Ndikung; il saggio personale di Joseph Underwood su come l’arte africana contemporanea viene insegnata nelle università degli Stati Uniti; il pezzo scritto con il cuore da Aida Muluneh Comunicazione Visiva per il cambiamento e l’ultima provocatoria intervista di Alessandra di Maio al premio Nobel per la letteratura Wole Soyinka. Abbiamo in serbo molto altro, quindi nel 2016 rimanete sintonizzati!

Condividi